Matrimonio in streaming. Possibile?

Rimandare il matrimonio non è sempre possibile. Chi può farlo ci sta già pensando o lo ha già fatto. Ma che possibilità ci sono per chi non può o preferirebbe non rimandare?

Alcune ipotesi iniziano a spuntare per la graduale riapertura delle attività, tra cui l’apertura a singhiozzo. L’apertura a singhiozzo consisterebbe in un’alternanza di aperture parziali e chiusure totali.
Debellare il virus richiede tempo, d’altra parte non possiamo bloccare tutte le attività per periodi prolungati senza aspettarci conseguenze importanti. Ecco perché l’apertura controllata a singhiozzo comincia a profilarsi come una delle possibilità più realistiche. Se andasse così, è probabile che nei periodi di apertura gli assembramenti di persone debbano comunque essere limitati e controllati, e di conseguenza anche i matrimoni. Ovviamente speriamo tutti che vada diversamente.

Sempre rimanendo nel campo delle ipotesi si può immaginare un futuro prossimo in cui i matrimoni saranno consentiti ma con un numero limitato di partecipanti. Oppure con un numero di partecipanti proporzionale allo spazio disponibile.
Tutti ci auguriamo che l’estate o qualche cura o entrambe spazzino via il virus una volta per tutte. Vogliamo tornare a festeggiare, ad abbracciarci, a stare in famiglia. Tuttavia se il virus continuasse a infastidirci ancora per parecchio tempo, molti potrebbero decidere di sposarsi comunque in tempi brevi, seppur con qualche limitazione, piuttosto che rimandare il matrimonio a non si sa quando.

Il matrimonio in streaming non è una novità, è già stato fatto in tempi non sospetti, per rendere partecipe chi per qualsiasi motivo non poteva essere presente fisicamente.

Fino a ora lo streaming non è mai stato la maniera principale per rendere partecipi gli invitati. E’ sempre stato un ripiego. Adesso potrebbe assumere un ruolo primario, visto che gli esclusi potrebbero diventare in molti casi la maggioranza degli invitati. Ne consegue che la qualità dello streaming debba adeguarsi.

Per fare uno streaming basilare basta uno smartphone connesso a Skype, Facebook, Zoom eccetera. Ovviamente in questo caso la qualità la conosciamo tutti, così come la possibilità di movimento, d’inquadratura, di audio, soprattutto a una certa distanza.

Se vogliamo che gli invitati si sentano realmente partecipi bisognerà fare qualche sforzo in più. Innanzi tutto bisognerà curare bene l’audio. E’ importante che le parole del celebrante e degli sposi siano ben comprensibili, e che magari si senta anche il leggero tremore nella voce dello sposo. L’audio contribuisce al senso di presenza e di realtà in maniera preponderante, ecco perché lo metto al primo posto.

In secondo luogo serviranno vari punti di vista, idealmente almeno 3 o 4.
Immaginate di dover guardare una diretta di un’ora dove si vede soltanto la schiena degli sposi da lontano. Noioso vero? Con più punti di vista invece vedreste la location per intero in tutta la sua bellezza, il celebrante mentre parla da vicino, le mani degli sposi che si stringono, gli sguardi, i dettagli dell’abito, gli addobbi floreali eccetera.
Insomma, avete capito, dovrà somigliare a quello che siamo abituati a vedere negli eventi dal vivo trasmessi dalle reti televisive, dove il numero di telecamere arriva anche a qualche decina.

Il dato positivo è che viviamo in un’epoca in cui tutto questo non solo è possibile, ma è anche accessibile. Non è più fantascienza o roba da milionari come fino a pochi anni fa. Organizzare una diretta in streaming con tre camere richiederebbe certo la collaborazione della location (chiesa o altro) e del celebrante, ma la cerimonia in se stessa non verrebbe stravolta né disturbata. Anzi sarebbe di certo più raccolta e tranquilla.
Gli invitati potrebbero addirittura essere coinvolti e partecipare, magari applaudendo o rispondendo in prima persona. Le possibilità tecnologiche ci sono, e sono alla portata di tutti.

Anche se mi auguro di poterne fare a meno sto già studiando soluzioni di questo tipo, perché è meglio essere preparati.

Mentre aspettiamo ulteriori indicazioni mi piacerebbe capire come la pensate su quest’argomento. Credete che sia uno scenario plausibile? Prendereste in considerazione lo streaming in caso di limitazioni al numero di invitati?

Emiliano Tidona Studio - coronavirus

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