L’attacco più corto vince

Attacchi Mirrorless, ce ne frega qualcosa?

Disclaimer: segue una trascrizione automatica del podcast "Gli attacchi delle Mirrorless, ce ne frega qualcosa?". Se trovate errori è colpa del trascrittore automatico, se trovate cose interessanti è merito mio.
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L’attacco più corto vince. Uno dei vantaggi delle Mirrorless è di avere l’attacco più corto rispetto alle reflex. In gergo si chiama tiraggio, cioè la distanza che intercorre tra il punto in cui noi andiamo a montare l’obiettivo e il sensore. Più corta è questa distanza di tiraggio più obiettivi non riusciremo a montare in quella macchina tramite adattatori senza perdere il fuoco all’infinito. Inoltre il tiraggio corto dovrebbe avere alcuni vantaggi dal punto di vista della costruzione delle lenti, soprattutto quelle grandangolari.

Se chi ha il tiraggio più corto vince possiamo già concludere la puntata dicendo che il tiraggio più corto ce l’ha Nikon, nel sistema ℤ, e quindi vince su di tutti perché è quello più adattabile, più flessibile, nell quale possiamo andare a mettere praticamente tutti gli obiettivi esistenti. Esiste però anche un altro aspetto oltre a tiraggio, ed è quello del diametro dell’attacco. In questo caso che è il diametro maggiore a vincere, perché il diametro maggiore corrisponde alla possibilità di costruire delle lenti in cui i raggi viaggiano perpendicolarmente rispetto al piano del sensore, anche quando si va in grandangolo, quindi una maggiore nitidezza ai bordi. Con un tiraggio minore e un diametro maggiore si riescono a produrre delle lenti più luminose, più nitide ai bordi. Chi ha il diametro maggiore vince, anche questa volta vince Nikon perché è il sistema full frame con il diametro dell’attacco maggiore rispetto a tutti gli altri. Mi dispiace per canonisti e sonari ma queste sono cose misurabili e c’è ben poco da discutere.

In realtà da discutere qualcosina c’è perché sulla carta è vero che l’attacco più corto e il diametro più grande costituiscono dei vantaggi dal punto di vista teorico, ma poi bisogna andare a vedere dal punto di vista pratico che cosa succede. E abbiamo visto che dal punto di vista pratico sia Sony che Canon che Nikon riescono a sfornare degli obiettivi eccellenti. Direi che il livello degli obiettivi che stanno sfornando le case produttrici per le Mirrorless grosso modo si equivale, stanno producendo tutti gli obiettivi veramente eccezionali.

Ma quindi questi vantaggi teorici non si traducono poi nella pratica? Secondo me succede questo: nella pratica ancora non abbiamo raggiunto il limite degli obiettivi, non abbiamo raggiunto quel punto in cui l’attacco più vicino e il diametro più grande costituiscono un reale vantaggio. Lo vedremo secondo me con il progredire della tecnica della costruzione degli obiettivi mirrorless, e con il progredire dei sensori che diventeranno ovviamente sempre migliori, sempre più risoluti. Ecco secondo me fra qualche anno quando avremo obiettivi ancora migliori e sensori ancora migliori si comincerà a vedere la differenza tra chi ha scelto un attacco più piccolino di diametro e un po più lontano dal sensore, e chi invece ha scelto di andare all in come si dice nel poker e di fare l’attacco più grande possibile e più vicino possibile al sensore.

Per il momento quello che stiamo vedendo sono degli esercizi di stile. Abbiamo visto per esempio che Nikon ha tirato fuori un obiettivo 58 mm f/0,95. Il famosissimo Noct. Che è un macigno intrasportabile, va bene appunto come esercizio di stile non ha degli utilizzi pratici secondo me per nulla, cioè non vedo l’applicazione pratica sensata per questo obiettivo. Canon anche attirato fuori degli obiettivi eccezionali addirittura degli zoom super luminosi, anche questi sono dei macigni intrasportabili e in comprabili però ti fanno capire che cosa si può fare con questi attacchi eccezionalmente grandi e dal tiraggio eccezionalmente corto.

Ma attenzione ci siamo dimenticati, o meglio non ce lo siamo dimenticati l’abbiamo lasciato un po’ da parte, un attore importante nel panorama delle full frame contemporanee, e stiamo parlando del famosissimo è L-Mount. Effettivamente non è così famoso, lo conoscono soltanto i tecnici del mestiere. L-Mount è un attacco creato da Leica che poi è stato utilizzato anche dalla L-Mount Alliance che sarebbe costituita appunto da Leica, Panasonic e Sigma. L’attacco L è stato sviluppato qualche anno fa appunto da Leica, perché Leica è stata sempre molto forte nelle macchine a telemetro e il passaggio a mirrorless par Leica è un passaggio abbastanza naturale. Quindi hanno sviluppato qualche anno fa questo attacco L proprio per creare la propria serie di mirrorless, ma l’hanno fatto appunto qualche anno fa, non è un attacco recentissimo. Siccome per sviluppare un attacco ci vogliono tanti soldi e tanti anni di studio, Panasonic invece di sviluppare il proprio attacco per full frame, perché ricordiamolo Panasonic viene dalle micro quattro terzi, non aveva un attacco full frame disponibile. Quindi per passare a full frame Panasonic avrebbe dovuto creare il proprio attacco di sana pianta, se lo avesse fatto probabilmente non avremmo ancora delle mirrorless Panasonic perché starebbero ancora sviluppando l’attacco, ma avrebbe potuto sviluppare un attacco più moderno, dalle caratteristiche più moderne, con un tiraggio minore e un diametro maggiore. Invece ha preferito sbrigarsi, ha preferito la via più breve a livello temporale, e cercare dei partner con cui poter lavorare, trovare un montaggio mirrorless per full frame già bello e fatto. Ha trovato quello di Leica che non è male, è un buon attacco, ma non è sicuramente a livelli di quelli sviluppati da Nikon che è in testa e da Canon che è seconda in classifica.

Anche Sony se ci facciamo caso ha sviluppato l’attacco Ɑ molti anni fa. Era sviluppato per il sistema APS, non per il sistema full frame, quindi l’attacco Sony è piuttosto piccolino per essere un attacco full frame e ha un tiraggio si abbastanza piccolo, ma non eccezionalmente piccolo.

Capitolo a parte va fatto per il micro quattro terzi. Anche qua siamo di fronte a un attacco mirrorless piuttosto datato, perché è uno dei primi se non il primo attacco mirrorless che è stato sviluppato. Quindi come tiraggio non siamo a livelli eccezionali, come diametro sulla carta nemmeno perché non ha un diametro in termini assoluti grandissimo, ma è un attacco grandissimo se rapportato al sensore. Se rapportato al sensore micro quattro terzi, che è un quarto circa rispetto a quello full frame, l’attacco per micro quattro terzi è gigantesco. E infatti signori miei se voi avete mai provato a scattare in m43 con un grandangolo, vedete che la nitidezza e bordi è strepitosa. Sto parlando soprattutto del mio amatissimo Olympus 7-14 f/2,8 che è un obiettivo grandangolare veramente eccezionale.

Ma Sigma in tutto questo cosa c’entra. Abbiamo detto che sigma si è unita alla L-Mount Alliance, l’alleanza dell’attacco Leica, e ha sfruttato questo attacco sviluppato appunto da Leica per creare delle proprie fotocamere mirrorless. Anche Sigma secondo me non ha voluto investire tantissimi soldi per sviluppare un attacco proprietario. Oh, questa logica di unificare gli attacchi non sarebbe male per noi consumatori, anzi, sarebbe un grandissimo vantaggio poter utilizzare gli obiettivi comprati per un brand in tutti gli altri brand. Sarebbe bellissimo se si unificassero tutti i brand e facessero un unico attacco mirrorless. Purtroppo questo non avverrà mai perché l’attacco costituisce appunto un motivo di differenziazione tra i vari brand ed è un vanto per i brand che hanno l’attacco migliore quello di avere l’attacco migliore. È uno dei selling point, una di quelle cose che ti fa comprare un sistema piuttosto che un altro, quindi l’unificazione totale non avverrà mai. Però mi piace che almeno tre brand importanti come Leica, Panasonic e Sigma si siano unificati, abbiano formato appunto una alleanza. Panasonic e Sigma l’hanno fatto per convenienza. Anche Leica lo ha fatto per convenienza perché si trova ad avere un parco obiettivi molto più grande di quello che potrebbe sviluppare da sola, e anche perché sicuramente hanno degli accordi di altro tipo sia con Panasonic che con Sigma. Ma nonostante l’abbiano fatto per convenienza è una cosa della quale i consumatori beneficiano. Poi non sarà l’attacco migliore dal punto di vista del tiraggio e del diametro, ma per il momento chi se ne frega. Come già detto i vantaggi del tiraggio e del diametro magari si vedranno fra qualche anno, per il momento tutti gli obiettivi che stanno uscendo sono ottimi, eccezionali, è difficile andare a vedere una differenza rilevante tra un obiettivo e un altro.

Fra qualche anno secondo me, diciamo cinque, cominceranno a vedersi delle idee alternative. Cioè Sony e la L-Mount Alliance inizieranno a sviluppare attacchi competitivi con quelli sviluppati da Nikon e Canon, soprattutto da Nikon. Questa è la mia sfera di cristallo che parla, che ha la stessa precisione delle previsioni del tempo in questo periodo, quindi prendiamola per quello che è.

Già li sento i miei amici fujisti che si lamentano. Non hai parlato di Fuji, Fuji e il meglio, Fuji ha la qualità del full frame nell’APS. Bene parliamo subito di Fuji. In effetti Fuji ha un attacco per mirrorless, ricordiamo che Fuji fa solo mirrorless APS e medio formato, non fa full frame, ha un attacco per mirrorless APS molto buono. Che ha un tiraggio non al top come Nikon ma molto corto, e ha un diametro piuttosto largo. Fuji ha un diametro di 44 mm, Sony ha un diametro di 46,1 mm, quindi solo due mm di differenza ma Fuji è soltanto APS, Sony sia APS che full frame, quindi sulla carta Fuji ha un grandissimo vantaggio. Poi in realtà negli obiettivi non abbiamo visto delle cose che brillano particolarmente, almeno che io sappia.

Se non la pensate come me cari signori siete liberissimi d’insultarmi nei commenti, più mi insultate e più aumenta la portata quindi andate giù d’insulti pesanti, ma soprattutto se volete fare qualcosa di utile magari contradditemi del merito motivando le vostre argomentazioni magari con qualche fonte autorevole. Io se mi sbaglio sono ben lieto di dire che mi sbaglio.

Ma parlare di Fuji mi fa venire in mente un’altra riflessione che voglio fare insieme a voi che è questa. Gli attacchi per gli obiettivi sono più utili se noi riusciamo a sfruttare gli stessi obiettivi in più situazioni, magari con più band oppure con più sensori diversi. Ecco da questo punto di vista noi abbiamo Canon Nikon e Sony che hanno sia fotocamere full frame che fotocamera APS con lo stesso attacco, quindi abbiamo il vantaggio di poter sfruttare gli stessi obiettivi sia su un sensore APS sia su un sensore full frame. Poi abbiamo il micro quattro terzi che ha la fortuna di avere due brand protagonisti, e tanti altri brand più piccolini ma soprattutto sono due brand protagonisti del micro quattro terzi: Panasonic e Olympus, in cui noi possiamo andare tranquillamente a interscambiare, a comprare un obiettivo di un brand a usarlo negli altri brand, e questo come abbiamo detto è un grandissimo vantaggio. Stessa cosa si verifica nell’attacco Leica L-Mount dove abbiamo addirittura tre brand belli grossi che ci lavorano, e quindi se la cosa andrà avanti (io credo di no) vedremo una bella varietà di obiettivi, sfruttabili addirittura su tre dei brand grandi. E poi abbiamo la cenerentola della situazione che e Fuji. Fuji ha una reparto marketing secondo me tra i più forti del mondo, perché riesce a tenere a galla in un mercato in grandissima difficoltà con delle fotocamere APS, che sulla carta sono inferiori al full frame, e non solo sulla carta fatemelo dire. Quindi ha un grandissimo reparto marketing però secondo me questa scelta di avere un attacco proprietario Fujifilm soltanto nelle fotocamere Fuji, e soltanto nelle fotocamere Fuji APS, perché in quelle medio formato ovviamente non puoi andare a montare gli stessi obiettivi perché hanno un altro attacco, costituisce un grande svantaggio.
Secondo me è uno dei più grandi svantaggi sistema Fujifilm rispetto a i competitor. Io sinceramente devo dire su Fujifilm ho una grande stima per quanto riguarda lo stile della macchina fotografica, che hanno parecchi controlli fisici un po com’era una volta, con i diaframmi nell’obiettivo, con le rotelline che ti fanno cambiare tutte le impostazioni. Questo a livello teorico è bellissimo, poi però quando le vai a utilizzare queste macchine, almeno io, non mi trovo a mio agio con tutte queste rotelline, perché non sono studiate in maniera sufficientemente precisa è sufficientemente a lungo. Inoltre la qualità dell’immagine secondo me è quello che deve essere, cioè una via di mezzo tra il micro quattro terzi e il full frame. Si colloca proprio lì. Non è vero che ha la stessa qualità del full frame, è un po’ migliore del micro quattro terzi, per quanto riguarda gamma dinamica e sensibilità, ma non ai livelli del full frame.

Dopo tutti sti discorsi forse potete anche immaginare io su che brand sono andato a cadere per il mio lavoro. Ma non pensate che ho scelto Nikon per una questione di attacco, anzi, proprio dell’attacco me ne stavo altamente fregando quando ho scelto la macchina, e vi invito a fare la stessa cosa perché, ripeto per l’ennesima volta, proprio l’attacco è una cosa che ha creato pochissime differenze tra un brand e l’altro. Considerate meglio le cose più importanti tipo feeling, la manovrabilità, le sensazioni che vi dà una macchina, ovviamente le caratteristiche tecniche che vi servono per svolgere al meglio il vostro lavoro.

Ma quindi tutti sti discorsi che abbiamo fatto non sono serviti assolutamente a niente? Eh si come al solito. Ciao!

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