La Nikon ℤ9 fallisce i test di gamma dinamica. Scioperiamo?

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Torniamo a parlare dell’argomento caldo di questa fine 2021 che è appunto la Nikon ℤ9 – piccola parentesi, si dice ℤ9, non zed, non zeta, perché quella è appunto una lettera di origini greche, credo, che si pronuncia appunto zii. Non lo dico io ma l’hanno detto propri signori Nikon: Carmelo e Giuseppe Nikon, fidiamoci di loro.

Torno a parlare della Nikon ℤ9 nonostante ne abbiamo le scatole piene di questa macchina, ne parlano tutti. È fantastica, è bellissima, l’autofocus più allucinante che si sia mai visto. Nonostante questo surplus d’informazioni che abbiamo in questo periodo ne voglio parlare, perché in realtà è uscito un articolo di CineD in cui si analizza in maniera molto approfondita la gamma dinamica di questa macchina, con dei test fatti molto bene, di laboratorio, e hanno scoperto che la gamma dinamica della ℤ9 è inferiore a quella della A1 della Sony e della Canon R5.

Ovviamente tutti a gridare allo scandalo, che questa macchina non va bene, non è professionale non è adatta a girare video eccetera. Ecco c’era da aspettarselo, perché ovviamente il consumatore medio fa riferimento soprattutto questo tipo di test e ai data sheet per decidere quella macchina comprare. Provarla no eh! Che sarebbe la cosa più logica.

In realtà poi chi compra le videocamere, le cinema camera per il cinema appunto, ma anche per gli spot, per i video, per i videoclip, per qualsiasi tipo di lavoro d’immagini in movimento, fa un altro tipo di ragionamento e le macchine le prova prima di comprarle. A prescindere da tutti i test che possono venire a galla.

Diciamo innanzitutto che la gamma misurata non è poca. È di circa 11/13 stop, a secondo le impostazioni, e non è poco se pensiamo che i video SDR, cioè quelli che produciamo tutti i giorni, hanno una gamba dinamica massima di sei stop. Così come il cinema. Non pensiamo che il cinema ne abbia di più, forse in alcune pellicole ha qualcosina in più ma siamo sempre lì, intorno a quella gamma dinamica di sei stop. Perché ricordiamolo l’HDR ha bisogno di una catena di lavoro che la maggior parte di noi non può al momento seguire.
Si parla di produzioni dagli alti costi, soprattutto per quanto riguarda la correzione colore che richiede una apparecchiatura che al momento è molto costosa. Quindi se parliamo di gente che si va a comprare una Nikon per fare video, e non una ARRI, supponiamo che non abbiano neanche i soldi per fare una correzione colore HDR, in cui servono effettivamente 13 stop di gamma dinamica, ma farà delle produzioni in SDR, in cui 13 stop di gamma dinamica solo il doppio, e anche più, di quello che serve.

Ma anche se andassimo a fare HDR, perché siamo degli smanettoni e vogliamo fare HDR,13 stop non sono affatto pochi. Infatti la maggior parte delle TV HDR arriva a malapena a riprodurre 13 stop. Anche quelle che ne arrivano a riprodurre 15 o addirittura 18 ma che ancora non sono ovviamente in commercio, si tratta di una gamma dinamica spalmata per così dire nel tempo. Nel senso che raramente nella stessa scena noi abbiamo effettivamente 18 stop di gamba dinamica. 15 stop o 13 stop di gamma dinamica. All’interno dello stesso fotogramma noi abbiamo molti meno stop di gamma dinamica. Difficilmente andiamo a girare delle scene in cui sono necessari effettivamente 15 stop di gamma dinamica reale, da riprodurre nello schermo. E per fare questi lavori si utilizzano ovviamente le cinema camera che hanno 15 stop di gamma dinamica. Ma sono veramente poche, molto costose. Inoltre ci mettiamo pure il fatto che per fare una correzione colore servono dei monitor, un’attrezzatura e del personale altamente qualificato, che ha dei costi molto elevati e capiamo perché 13 stop di gamma dinamica sono molti più di quelli che servono.

Ma il motivo per cui non dobbiamo dare peso a queste cose un altro, cioè, se andiamo a leggere in realtà l’articolo fino in fondo capiamo che Nikon ha risposto dando la motivazione del perché la ℤ9 sembra avere meno gamma dinamica rispetto alle competitor, e il motivo è molto semplice: perché privilegia la risoluzione rispetto alla riduzione rumore.
Per ottenere più gamma dinamica le competitor applicano una riduzione del rumore maggiore nei file, che gli consente di scavare un pochino sulle ombre qualche granello di segnale in più, ma applicando questa riduzione al rumore rinunciano ovviamente a una parte della risoluzione. E questa è una scelta che Nikon ha deciso di fare in quell’altro senso, cioè privilegiare la risoluzione al di sopra della gamma dinamica, perché evidentemente ha ritenuto che 12, 13, 11 stop fossero più che sufficienti per qualsiasi tipo di utilizzo.

Un’altra cosa da tenere in considerazione che questi test sono stati eseguiti su file h 265 e ProRes, che sono comunque dei formati compressi. Non abbiamo ancora dei test che considerano il raw. Il raw ricordiamolo che essendo un formato grezzo dovrebbe avere la possibilità di applicare la riduzione un rumore totalmente in post produzione, e quindi lasciare decidere all’utente se applicare più riduzione del rumore, e avere più gamma dinamica sui neri ma rinunciare alla risoluzione, o viceversa. Questo controllo in teoria, quando si avranno dei test sul raw, dovrebbe essere in mano a chi fa la post produzione, e questa persona dovrebbe essere in grado di tirare fuori dalla macchina qualche stop in più di gamma dinamica.

Non che importi! Si dovrebbe andare a vedere nel complesso l’immagine come si comporta, se è facile da correggere, da editare, da trattare, se ha degli artefatti. Tutti questi aspetti vanno considerati all’interno dell immagine. Ma soprattutto bisogna fidarsi più del l’occhio esperto del direttore della fotografia, che va a scegliere la macchina in base alle sue esigenze piuttosto che di qualsiasi test di laboratorio.

I test di laboratorio di CineD sono molto accurati, io non ho nessun dubbio che siano accurati, che sono fatti molto bene. Però vanno presi per quello che sono, cioè dai test di laboratorio. Alla fine quando noi guardiamo un video, e andiamo a guardare un film al cinema, non ci portiamo dietro le attrezzature da laboratorio ma vediamo se l’immagine è gradevole da vedere. Ci fidiamo del nostro occhio, è la stessa cosa fa il direttore della fotografia. Alla fine decide sempre in base al proprio occhio, alla propria esperienza o al tipo di lavorazione che vuole eseguire sui file, piuttosto che soltanto sui test di laboratorio.

Poi nello specifico Nikon ha pure spiegato il motivo di questa mancanza di stop, cioè applichiamo meno riduzione del rumore quindi de che stamo a parlà?! Questa è la motivazione, inutile andare a cercare delle ragioni alternative ed esoteriche.

Ma a questo punto volevo fare con voi un’altra riflessione che deriva dalla mia esperienza con videocamere soprattutto, perché ho usato nella mia vita soprattutto videocamere a spalla, quelle che si usavano anche nei telegiornali e che si usano ancora in moltissimi telegiornali, e poi gradualmente sono passato alle reflex e poi alle mirrorless.

Ecco, in tutta la mia carriera videografica ho sempre notato una discordanza tra quelle che erano le caratteristiche sulla carta, anche gli stop di gamma dinamica, la sensibilità, la fedeltà del colore, e quello che poi vedevo a video. Mi è capitato più di una volta di avere delle camere che sulla carta una doveva essere migliore dell’altra e poi in realtà provandole si equivalevano, almeno per quello che era il mio tipo di utilizzo. Oppure a dirittura i ruoli erano invertiti e quella che sulla carta doveva essere inferiore mi restituiva un’immagine che io potevo lavorare meglio, o che era più gradevole già di partenza.

Per esempio ne vogliamo parlare delle prime reflex che facevano video? La famosissima Canon 5d mark ii. Ora lo sa che attirerò l’odio di tanti fan della 5d mark ii, che hanno iniziato magari già con la reflex a girare video, ma oggettivamente quella macchina faceva abbastanza schifo. Aveva dei file pieni di artefatti, inlavorabili. E in notturna non era neanche così pulita, cioè, sembrava pulita ma in realtà mancavano totalmente i dettagli.

Io mi sono tenuto in quel periodo la mia cara Canon xf300, che era una videocamera a spalla con il sensore da un quarto di pollice, e secondo me le immagini che tirava fuori, anche in notturna erano più gradevoli di quelle della 5d mark ii. Ma questa è un’opinione, mi rendo conto, molto impopolare. A me piace avere anche qualche opinione impopolare.

Alla fine questi test, che servono, possono servire soprattutto ai tecnici che queste cose ovviamente la devono guardare, le devono tenere in considerazione insieme a tutto il resto. E poi questo momento viviamo un po l’effetto VIP. C’è questa macchina, è la macchina del momento, ne parlano tutti e appena qualcuno trova qualcosa che assomiglia anche lontanamente a un difetto è chiaro che si tende ad amplificare questo aspetto.
Per continuare a parlarne, per continuare ad alimentare questa fiamma che genera tantissimi click sui banner. Ciao!

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