Nikon NX Mobile Air. Cosa diventeranno le fotocamere?

Disclaimer: segue una trascrizione automatica della puntata “Nikon Nx Mobile Air. Le fotocamere cosa diventeranno?”
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Nikon Mobile Air.

Siamo di fronte alla prima applicazione per telefonino per collegare il telefonino alla macchina fotografica pensata per i professionisti.

Infatti qua non abbiamo più un collegamento via Bluetooth come succedeva prima nelle altre applicazioni sia di Nikon che di tutti gli altri brand, ma abbiamo un collegamento via cavo. Il collegamento via cavo è più adatto ai professionisti perché permette una maggiore velocità di trasferimento e una maggiore affidabilità.

Questo rappresenta sotto molti punti di vista una rivoluzione, perché è il segnale che anche in ambito professionale c’è bisogno di questa integrazione tra smartphone e fotocamere. Io questa cosa l’avevo già detta. Non per vantarmi, non per fare il figo ma l’avevo già detto qualche mese fa, quando feci un articolo sul blog rivolto tutti i brand costruttori di macchine fotografiche, in cui invitavo a prendere in considerazione l’idea d’integrare maggiormente le funzionalità degli smartphone con quelle delle fotocamere.

So benissimo che questa mia opinione, questa nuova tendenza, fa storcere il naso a molti professionisti che invece vedono nella differenziazione tra smartphone e fotocamere proprio un punto di forza. Io invece credo che questa integrazione sia inevitabile e necessaria. Addirittura se fino a oggi, se fino a questa Nikon Mobile Air, abbiamo un integrazione che è relativa, che necessita dell’accoppiamento fisico tra smartphone e fotocamere, io sono convinto che in futuro questo accoppiamento non sarà più necessario, perché le fotocamere avranno già al proprio interno tutte le connessioni necessarie per poter trasferire le immagini al server ftp o a servizi cloud.

Ecco nello specifico questa Nikon Nx Mobile Air è la prima applicazione di Nikon che prevede anche un piano a pagamento mensile. Questo piano a pagamento mensile è disponibile per i professionisti che hanno la necessità di caricare nel cloud fornito da Nikon parecchie immagini. Fino a un certo punto il servizio è free come potete ben immaginare, dopo un certo limite diventa a pagamento. Questo dà la possibilità a tutti i foto giornalisti che hanno necessità di mandare immediatamente le proprie immagini all’editore, al giornale o allo studio di post produzione, appunto da la possibilità di farlo immediatamente e senza nessuna intermediazione.

In futuro secondo me si arriverà direttamente da avere delle fotocamere connesse alla rete con il proprio piano dati interno. Ma quali altre novità potrà portare questa integrazione tra smartphone e fotocamere? Secondo me dobbiamo stare attenti soprattutto l’intelligenza artificiale. Come l’intelligenza artificiale può aiutare noi professionisti anche gli amatori nel proprio lavoro nella propria attività? Innanzitutto le fotocamere potrebbero essere in grado di fare una prima selezione delle fotografie, magari scartando direttamente quelle sfocate, non dico di cancellarle perché sono contrario a un eccessivo potere decisionale lasciato nelle mani dell’intelligenza artificiale, ma quantomeno potrebbe segnalare le fotografie che non sono perfettamente a fuoco. Già questo sarebbe un aiuto per tutti quelli che si trovano a scattare per esempio a raffica negli eventi sportivi. Questa cosa già la fanno i software di culling come si dice in inglese, i software che ci permettono di selezionare i nostri lavori. Ma io parlo di un integrazione che sta ancora più alla radice, cioè la fotocamera stessa dovrebbe essere in grado di riconoscere le fotografie non a fuoco, ed evitare completamente di mandarle al server ftp. Questa potrebbe essere una bella funzionalità.

E un’altra cosa: ma perché dobbiamo essere costretti a registrare sulla scheda di memoria quando le nostre fotocamere hanno ormai il collegamento USB-C e noi potremmo tranquillamente collegare un hard disk USB-C alla fotocamera e lasciare che questa registri le immagini direttamente sull’hard disk? Questa è una domanda che non faccio a voi ma la faccio ovviamente ai brand. Potrebbe essere un problema tecnico? Potrebbe essere un non fidarsi della velocità di scrittura dalla affidabilità di scrittura degli hard disk esterni? Ma lasciare al fotografo la possibilità di decidere dove registrare secondo me sarebbe un ottimo vantaggio.

Già tra l’altro abbiamo alcune macchine che lo fanno. Non sono nello specifico delle macchine fotografiche ma più delle cinecamera come quelle di Blackmagic che ci permettono appunto di registrare direttamente su un hard disk esterno. Secondo me gli altri brand dovrebbero un po’ imparare da Blackmagic in questo senso, e lasciare al fotografo la possibilità di decidere tra la maggior affidabilità ma il maggior costo della scheda e la minor affidabilità il minor costo dell’hard disk esterno.

Un’altra cosa che potrebbe fare l’intelligenza artificiale al posto della nostra intelligenza è quella di creare dei brevi video che riassumano l’evento. Se ci fate caso questo è un lavoro che fanno già i servizi cloud ai quali ci affidiamo ogni giorno come per esempio Google Photos, Apple Photo, Amazon Photos. Questi servizi fanno già un lavoro del genere, e infatti ogni tanto ci propongono dei brevi video, dei brevi montaggi di fotografie, che riassumono le nostre recenti vacanze. Ci avete sicuramente fatto caso, tornati dalle vacanze questi servizi cloud ci propongono dei piccoli montaggi, dei piccoli slide delle nostre vacanze. Ecco questa è una cosa che potrebbero benissimo fare anche le fotocamere.

E voi mi direte “ma i professionisti cosa se ne fanno di questa cavolata!?” Beh i professionisti potrebbero benissimo condividere questa cavolata con i clienti. Immagino ad esempio i professionisti che si muovono nel mio stesso campo, quello dei matrimoni, e spesso noi matrimonialisti facciamo degli slideshow da mostrare ai clienti qualche giorno dopo, addirittura il giorno dopo del matrimonio. Avere un aiuto della fotocamera, che ci prepara già un piccolo slide con le fotografie, che magari secondo l’intelligenza artificiale sono le più significative, oppure seguendo i nostri suggerimenti che noi possiamo contrassegnare le foto che preferiamo, ecco questo è un lavoro che potrebbe fare già la macchina.

Lo so benissimo che la macchina sicuramente non farà un lavoro valido come il nostro, ma intanto come punto di partenza può essere un grosso risparmio di tempo per noi fotografi.

Una cosa che invece non c’entra niente con l’intelligenza artificiale, ma che le nuove fotocamere dovrebbero prendere maggiormente in considerazione, è il comparto audio.

Il comparto audio delle fotocamere praticamente è fermo ai tempi della d90. Cioè abbiamo questo benedetto jack d’ingresso del microfono, e da lì c’è un convertitore analogico digitale, che sicuramente negli anni è andato migliorando molto nelle reflex anche nelle mirrorless, ma si ferma lì.

Non abbiamo nulla di diverso da questo convertitore analogico-digitale che prende il segnale dal microfono e ce lo registra nella schedina. Alcuni modelli di mirrorless hanno integrato un sistema che utilizza la slitta del flash per avere degli ingressi più professionali come quelli xlr, ma io e mi azzarderei a spingermi ancora più in là con l’audio.

Mi riferisco per esempio ai registratori in 32 bit float, non so come si pronuncia bene in inglese, se sto sbagliando correggetemi per favore. 32 bit credo che si traduca fluttuanti che registra una dinamica molto maggiore di quella dei registratori normali, e quindi ci risparmiano la fatica, e anche la possibilità di errore, nella regolazione del volume. Cioè noi possiamo iniziare a registrare qualsiasi fonte senza bisogno di regolare il volume. Ci darebbe la possibilità di andare ad alzare in post produzione l’audio in quelle parti in cui il volume è molto basso ma senza andare ad aumentare il rumore digitale dell’apparecchio. E ci permetterebbe anche di registrare delle fonti molto potenti e molto vicine senza la necessità di avere nemmeno un limiter, quindi registrerebbe tutto senza andare in distorsione. Che comodità sarebbe questa? Pazzesca.

Adesso, siccome abbiamo già i registratori portatili che fanno questo lavoro, mi chiedo cari brand costruttori di fotocamere, perché non inserire questa tecnologia all’interno delle nostre belle mirrorless?
Se c’è qualche responsabile product manager della Sony, Nikon e Canon che sta ascoltando questo podcast magari mi può rispondere. Se c’è un problema tecnico, se è un problema di marketing, se non ci avete pensato… Se non ci avevate pensato signori miei io sono qui per questo: per farvi pensare alle cose alle quali non avevate pensato. Poi magari una macchinina gratis ma la mandate, anche per provarla, così vi dico se va bene oppure no.

Per riassumere, cari i puristi della professionalità delle macchine fotografiche, cari i puristi che vogliono che le fotocamere facciano soltanto le fotocamere, rassegnatevi! Il mondo delle fotocamere sta andando in questa direzione, nell’integrazione delle funzionalità delle fotocamere con quelle del cellulare. Questa integrazione abbiamo visto che è sempre più profonda e sarà sempre più profonda. Arriveremo secondo me molto presto ad avere delle fotocamere che hanno già un piano dati al proprio interno, una sim dati come ce l’hanno i nostri cellulari e potranno trasmettere direttamente le immagini man mano che le scattiamo ai nostri servizi cloud o ai nostri server ftp.

Oltre a questo vedremo sempre di più l’aiuto dell’intelligenza artificiale all’interno delle nostre fotocamere, che ci aiuterà in vari compiti, quelli più noiosi come capire quali sono le foto sfocate e scartarle, o ad esempio creare degli slideshow molto veloci da poter condividere immediatamente subito dopo l’evento. O addirittura durante l’evento stesso.

Avremo anche un ingresso della computational photography. Personalmente spero che la computational photography arrivi, perché in certi casi può essere molto utile, ma che sia sempre qualcosa che a noi possiamo escludere dall’equazione.

Questo mi auguro. Sono sicuro che vedremo presto ulteriori sviluppi di questa tecnologia. Nikon è stata la prima a fare un applicazione per professionisti per collegare il cellulare hanno fotocamera, ma a tutti gli altri seguiranno certamente a ruota. E mi sorprendo che ai primi non siano stati brand legati al Mirco Quattro Terzi, che invece è stato sempre avanti nelle innovazioni tecnologiche.

Vedremo cosa ci riserverà Babbo Natale, ciao!

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